La mostra è
prorogata all'11 giugno
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14
maggio - 7 giugno 2009
Matteo Brogi
In
bilico
[fotografie]
Volti, persone, sguardi che esplorano
il futuro nella speranza di evitare il precipizio
delle incertezze. Al divenire, al gioco di
equilibrismi sul filo del dubbio è dedicata "In
bilico", la mostra fotografica di Matteo Brogi.
Una galleria di 14 ritratti per riassumere il senso
di precarietà dei nostri tempi, un progetto che
raccoglie la sfida di accordare in poche spontanee o
ricercate pose il senso di smarrimento che coglie le
persone nel mentre di una ricerca esistenziale. Alle
domande "chi sono", "da dove
vengo", "dove sto andando", i ritratti
di Brogi non possono e non vogliono dare risposta.
E lasciata quindi al visitatore la possibilità
di scavare personalmente nelle pieghe delle
espressioni dei soggetti esposti.
[AP in triplice
esposizione]
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Nel b/n come nei colori che
caratterizzano gli scatti, vivono la genesi e
lepilogo di tante storie quanti sono i
protagonisti inconsapevoli della personale. Il
fotografo è andato per le strade, tra la gente,
vincolando per un attimo il tempo ai suoi
viaggiatori, eternando listante e
lazione che vi è connessa. Persone di ogni
dove, uomini e donne differenti per età ed
estrazione sociale, brandelli di realtà che un
esercizio di mediazione tra fotografia artistica e
quella tipica della comunicazione rende quasi
virtuali.
Il racconto, che si fa diverso e
multietnico, diviene persino teatralizzante nella
sequenza di quattro immagini intitolata That day
in her life (quel giorno maledetto). Qui, la
metafora della mutevolezza del tempo, della poetica
del vivere, si manifesta nellevoluzione di una
giornata qualsiasi, nata in modo ordinario, smarrita
e poi ritrovata sul finale con senso di amarezza.
Ho cercato di indagare le profonde
trasformazioni che interessano la società in cui
vivo, sottolinea lautore. In
unepoca in cui i bisogni materiali del mondo
occidentale sono più o meno soddisfatti, siamo tutti
alla ricerca di una nuova dialettica esistenziale, di
una propria identità.
[Bettina]
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Un
esordio artistico, quello di Matteo Brogi, che
rappresenta il ritorno alla fotografia pura,
personale, dopo anni spesi come operatore
dellinformazione sui temi del viaggiare,
del ritratto, dello sport e dellenogastronomia.
[Sandra Salvato]
Matteo
Brogi è nato a Bologna nel 1968 e vive a Firenze,
dove ha la sua base operativa. Ha iniziato a
fotografare giovanissimo con una vecchia Praktica
Super TL, che ancora conserva gelosamente; nel 1991
incontra Tommaso Guicciardini e Guglielmo de
Micheli, con i quali comincia a lavorare come
assistente. Pochi anni più tardi incontra David
Lees, uno dei grandi fotografi di Time - Life, e nel
1995, grazie anche all'icontro con Lees, inizia la
sua carriera nel fotogiornalismo. Dal 1994 è
iscritto a Tau Visual, lorganizzazione
professionale dei fotografi italiani, e dal 1997 è
giornalista.
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[American
Gothic]
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Matteo
Brogi lavora principalmente nel campo della
fotografia editoriale ed aziendale. Fra le sue
specializzazioni sono il ritratto, il reportage di
viaggio, gli interni, ma non disdegna altri campi
fotografici, quali la moda. Fotografa su assignment e
on location in tutto il mondo per importanti riviste
italiane e straniere, in particolar modo giapponesi,
e tiene rubriche di vario genere su giornali
italiani.
Con
lavvento del digitale, Matteo Brogi non ha
abbandonato la fotografia tradizionale anche se gran
parte della sua produzione è ora digitale. Pur
utilizzando abitualmente tecniche
dilluminazione artificiale, riesce a conservare
latmosfera dei luoghi che fotografa, riducendo
al minimo luso di mezzi che ne potrebbero
stravolgere lidentità. In anni recenti ha
finalmente ritrovato il tempo per affiancare alla sua
professione commerciale quella più propriamente
artistica.
[dal
sito web www.brogi.it]
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