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Orario di apertura:

martedì: 17,00-19,30
mercoledì: 17,00-19,30
giovedì: 17,00-19,30
venerdì: 17,00-19,30
domenica: 17,00-19,30

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Vernissage sabato 7 febbraio ore 18,30 - scarica invito pdf

7 febbraio - 4 marzo 2009

 Connie Solari
Nel colore, nell'infinito
[paesaggi]
 

Artista tenacemente inattuale, Connie Solari intrattiene un costante colloquio con la tradizione, una riflessione sulla figurazione moderna che la porta a concentrarsi sui sottili rapporti che vengono a instaurarsi fra percezione, emozione e comunicazione. Questa lunga pratica meditativa e creativa l'ha indotta a dedicarsi principalmente al paesaggio, con rare digressioni verso la figura umana, e a soffermarsi su quegli aspetti della natura che producono emozioni nel momento in cui vengono percepiti dai sensi. Osservando le opere di C. Solari si ha in effetti l'idea che il lavoro dell'artista consista essenzialmente nel dare materia a tali emozioni, traducendole in colori che l'occhio di chi guarda traduce a sua volta in forme naturali. Da questa doppia traduzione, dell'artista e dello spettatore, scaturiscono nuove suggestioni.
 

 


C.Solari, Marina

All'apparenza si tratta di un atteggiamento impressionista che accoglie i modi di fare arte di tanti pittori di fine Ottocento. In realtà, se si guarda con più attenzione, nei lavori di Connie Solari l'impressione non riesce mai ad imporsi totalmente sul soggetto, sull'artista, ma subisce sempre una qualche costrizione, una deformazione, talvolta una violenza cromatica. E' stato detto che nell'impressionismo i fenomeni si impongono sul soggetto, mentre nell'espressionismo è il soggetto che pretende di imporsi sui fenomeni. Ecco, l'opera di C. Solari è un continuo dialogare fra impressione ed espressione: fra percepire e interpretare, sentire e deformare, arrendersi all'emozione del plein air e trasmetterne vibrazioni, variazioni e brividi. Una tensione che è tutta novecentesca, con tratti di postmoderno nella sottile contaminazione degli stili. Tutto questo si realizza attraverso un uso del colore che è nello stesso tempo semantico e suggestivo, in quanto sa comunicare, nella stesura, negli accostamenti, nella sua grumosa o fine materialità, un'idea della natura, un'idea dell'arte, infine una suggestione che si imprime e perdura anche dopo aver distolto gli occhi dalla tela.

C.Solari, Atmosfera in viola

Connie Solari nata a Ostuni (BR) nel 1947, ma fiorentina di adozione, si è dedicata alla pittura e alla grafica dal 1963. Diplomatasi all'Accademia di Belle Arti di Firenze, ha insegnato all'Istituto d'Arte di Firenze e all'Istituto d'Arte di Arezzo. Ha partecipato a importanti collettive a carattere nazionale; sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all'estero.

[Paolo Pettinari]

Antologia critica

Le energie che sprizzano da queste tele sono tante e tangibili, la natura è esaltata dai cromatismi personalissimi, le pennellate van da sé come se la mano fosse il terminale che obbedisce ad un subconscio e ha fretta di esprimersi; gli alberi, le rocce, i fiori, il mare, i cieli cambian colore da un'opera all'altra, la natura parla attraverso il pennello ed urla che anch'essa ha un'anima da rivelare.

[Alberto Fremura]

Connie Solari è la grammatica del sentimento, ne conosce la punteggiatura, preposizioni, tempi e modi; riesce a coniugare il suo presente alle tinte di un passato che mentre indietreggia sulla tela fino a perdersi sullo sfondo è già diventato condizionale. Ci sono in effetti tracce di un'evoluzione che non ha niente di concettuale e che al contrario individua una straordinaria enfasi di estemporanea conquista del valore di una promessa. [...] Dalla linea spesso definita che taglia orizzontalmente la tela cercando un confine in ambedue i sensi, Connie avanza quasi retrocedesse. Man mano che la pittata di colore si fa più densa ella si accorge di aver ingrandito l'obiettivo e di aver ritagliato un segmento di pura emozione.

[Sandra Salvato]

Penso al suo paesaggio come ad una scrittura che si sia strofinata amorevolmente con la pittura, penso che l'empito della sua pennellata è in una restituzione della natura non pedissequa, nel senso che l'artista evita di darcene i punti, le virgole come altrettanti gambi, foglie, fiori cui concede, sulla tela, che diventino una sorta di chiacchiericcio cromatico, un rossore.

[Vito Ventrella]


[Marina - partic.]

Lo studiolo di Campi: nel centro storico pedonale di Campi Bisenzio, a 30 minuti da Firenze. Bus 30 da S.Maria Novella, scendere in via Tintori (fermata "Tintori" subito dopo la COOP) e camminare per 7-8 minuti fino a Piazza Fra Ristoro. Lì, al n.53 di via S.Stefano, ci siamo noi.
 

Tutte le immagini sono
© dell'autore
 

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