Mia Lecomte:
"Che funzione..."
«Che
funzione ha oggi la poesia? A cosa
serve?»
Siamo proprio sicuri che si
tratti di domande che possano riguardare la
poesia? Non stanno gią sufficientemente
contaminando, banalizzando, impoverendo ogni
ambito della nostra vita culturale e sociale.
Utilitą, convenienza, necessitą
oggettiva
Limportanza della
poesia, della letteratura, dellarte in
generale, risiede proprio nel fatto che non
servono proprio a niente. La loro
esistenza č libera e sovrana. Se mai, il
servizio č richiesto a chi le esercita, che
deve essere pronto ad accettare un vero e
proprio sacerdozio, alieno dalle logiche
opportunistiche, o anche solo realistiche,
che regolano le relazioni umane. Proporrei
insomma di ribaltare la questione: «Che
funzione hanno oggi i poeti nei confronti
della poesia? Sono in grado di servirla?»
Lo stesso ragionamento vale per la seconda
domanda: «Comč cambiata la poesia
negli ultimi 50 anni?» La poesia č sempre
uguale a se stessa. Se si tratta di poesia,
č poesia e basta. Al di lą delle
declinazioni lungo la storia. Non cambia.
Sono i poeti a succedersi nel tempo. E
allora, ancora, proverei a riformulare la
domanda: «Che cosa hanno fatto della poesia
i poeti, negli ultimi cinquantanni?»
Brodskij ha scritto che i poeti, come gli
uccelli, si riconoscono dai suoni che
emettono. Lingua e linguaggio della poesia
non sono dunque che il suono potente,
magnifico, di piccole gole fragili, sospese,
di passaggio.
Che non rivendicano nessuno status, per
fortuna.
[Mia Lecomte]
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