Enrico Zoi:
"La poesia serve..."
1. Che funzione
ha la poesia? A cosa serve?
La poesia serve. Se
no, perché saremmo ancora a scriverne,
leggerne e dibatterne? Forse serve a tenere
in vita un mondo in cui la parola si faccia
valere nel magma della realtà. Serve a chi
scrive e a chi la legge per suscitare
emozioni e generare gesti gratuiti, liberi,
contemporanei proprio perché talora
obsoleti.
2. Come è
cambiata la poesia negli ultimi 50 anni?
Si è un po'
concentrata, ma non chiusa, in se stessa. Poi
però scopri che sulla terra ci sono più
poesie nel cassetto e nei libri che abitanti
e allora ti pare che la poesia sia forse
mutata nelle forme, non nel suo ruolo nella
cultura e nella società.
3. Come si
identifica oggi il linguaggio della poesia?
Non ho regole da
dare. Certo, per identificare la poesia non
bastano le rime o la metrica. Come non è
sufficiente spezzare le frasi andando a capo.
Il linguaggio della poesia non è tale se non
si sente a monte una ricerca.
4. Oralità,
scrittura, virtualità: come interagiscono i
differenti canali nella realizzazione del
testo poetico?
Attraverso il filtro
creativo del poeta.
5 Qual è lo
status del poeta? Perché oggi uno
spacciatore o un pornografo sono più
accettati socialmente di un poeta?
Non sono proprio
sicuro che oggi uno spacciatore o un
pornografo siano più accettati socialmente
di un poeta. È vero che per la poesia non è
un momento facile. La poesia ha bisogno di
tempo. Oggi andiamo troppo di fretta. Per
correre meno forse ci vorrebbe più poesia.
[Enrico Zoi]
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