Lo studiolo
Mediateca italiana



Lo Studiolo di Campi
via Santo Stefano 53
Campi Bisenzio (FI)
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Orario di apertura:

martedì: 17,00-19,30
mercoledì: 17,00-19,30
giovedì: 17,00-19,30

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Domenica 13 aprile: aperto ore 17-19,30

1 - 30 aprile 2008

30 anni fa: il Male!

Nel febbraio del 1978 uscì il numero 1 (in attesa di registrazione) della rivista satirica "Il Male", che per quattro anni descrisse l'Italia con allegra ferocia. Il '78 fu un anno di cupa violenza terroristica, che culminò con l'uccisione di Aldo Moro, ma anche l'ultimo anno di un decennio di straordinaria creatività culturale e sociale. Fu in quello stesso 1978, grazie a quel clima di libertà intellettuale, che furono approvate due delle leggi che ancora oggi fanno dell'Italia un paese civile: la legge 194 per la depenalizzazione dell'aborto e la legge 180 per la chiusura degli ospedali psichiatrici. "Il Male" raccolse l'eredità più creativa e corrosiva dei movimenti giovanili degli anni '70, per tentare di reagire all'ondata di normalizzazione che, tra brigatisti, piduisti, affaristi e faccendieri, si stava già gonfiando sull'orizzonte degli anni '80. Società, politica, religione, niente si salvò dagli sghignazzi velenosi, dalle invettive, dal sarcasmo rivelatore del "Male". Una satira densa di follia che ci fece scoprire, una volta di più, la pazzia e il nonsenso del mondo. Capimmo che non solo il re era nudo, ma lo erano anche tutti coloro che volevano prenderne il posto: politicanti cialtroni e rivoluzionari da bar; ministri mafiosi e terroristi mentecatti in un grottesco carnevale che, in modi diversi, continua tuttora. Con la differenza che oggi nessun "Male" sghignazza sulle deformità presenti, forse perché il grottesco lo abbiamo accettato come norma.

 

 


Il gruppo che contribuì alla rivista comprendeva autori già affermati (come Pino Zac) ed altri conosciuti soltanto nell'ambito delle tante piccole grandi riviste autogestite che nacquero e morirono in quegli anni (Vincino, Pazienza, Karen, Angese, Perini, Mannelli...). Lo stile dei testi e delle immagini era per forza di cose abbastanza eclettico, ma rivelava alcuni elementi comuni derivati da certi modi di comunicare tipici della cultura giovanile posteriore al '68. I tazebao, i murales, i volantini ciclostilati, le scritte sui muri, tutti questi mezzi e generi comunicativi confluirono nella grafica del "Male", producendo un giornale che visivamente poteva ricordare la bacheche di un'università, dense di annunci, biglietti, disegni, proclami, sullo sfondo di muri decorati da slogan e murales. I testi verbali si basavano spesso sui giochi di parole e sul paradosso verbale ("Tognazzi capo delle Brigate Rosse!"). I disegni, le vignette, le storie a fumetti avevano una grafica che talvolta imitava la sgangherata complessità del disegno infantile; talvolta si esibiva nel virtuosismo più raffinato del disegno al tratto. Dove parole e immagini interagivano, spesso si avevano fotografie e fotomontaggi con didascalie o fumetti del tutto paradossali, secondo la tecnica del détournement cara ai situazionisti francesi. Ancora a questi ultimi si ispiravano le false prime pagine di quotidiani che annunciavano eventi inverosimili: il contatto con gli alieni, l'annullamento dei mondiali di calcio appena conclusi in Argentina.

 

 

 
[disegno di Perini]

 

La mostra propone i numeri dell'anno 1978. Sono esposte una trentina di opere grafiche in riproduzione (vignette, disegni, fotomontaggi...) e sono disponibili per la consultazione i numeri originali della rivista. Purtroppo i segni del tempo si mostrano ormai impietosi sul corpo cartaceo che ospita le immagini e i testi satirici ed è necessario girare i fogli con grande attenzione per non rovinarli. Anche perché la carta su cui era stampata la rivista non è di grande qualità e, dopo tre decenni, è molto ingiallita e comincia a ridursi in polvere. Alcuni testi sono ormai quasi illeggibili, ma la maggior parte è ancora ben decifrabile e conserva tutta la sorprendente carica di sarcasmo. Un'occasione unica, per chi ha meno di quarant'anni, di sfogliare dei documenti di storia! Un'opportunità, in tempo di elezioni, di osservare come in trent'anni certe questioni siano ancora le stesse.

[Paolo Pettinari]


[disegno di Andrea Pazienza]

Lo studiolo di Campi: nel centro storico pedonale di Campi Bisenzio, a 30 minuti da Firenze. Bus 30 da S.Maria Novella, scendere in via Tintori (fermata "Tintori" subito dopo la COOP) e camminare per 7-8 minuti fino a Piazza Fra Ristoro. Lì, al n.53 di via S.Stefano, ci siamo noi.
 

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