"L'area di Broca", XXVI, 70, 1999
COLORI
Paolo Parente
I colori del viaggio
Poesie in tre righe
Ho comprato due magliette colorate.
Come animali tropicali, la loro forza
scalda il mio cuore.
La maglietta rosa vola dal terrazzo,
giù, proprio dove è difficile il recupero.
Intanto monta un mare di freddo metallo.
Lungo la discesa sento le ultime cicale,
sotto il ponte della ferrovia le voci dei ragazzi
e in fondo il mare rosa tremolante.
Incredibile, canta ancora l'ultima cicala
e il mare luccica come smalto turchese.
Quanto durerà questa calda stagione?
Primo giorno di freddo e cielo grigio.
Io, che oggi volevo tornare in mare,
resto a guardare la verde luce dei pini.
Di questi tempi l'anima mia si fa nera.
La luce grigia di corti pomeriggi
è un buio viso che ti bacia la sinistra.
Come in un fumetto al tempo delle medie,
sto guidando nel paesaggio quasi monocromo.
Talvolta sbucano dalle pozzanghere luci d'auto.
Alessandro, mangiamo il cinghiale vicino al fuoco!
Sul fiume l'autunno urla di giallo
e l'aria fine del borgo senese sembra latte scremato.
L'autunno ha i colori di una bestia fulva.
Cade una pioggia da stampa orientale
e il tergicristallo segna il tempo, come un metronomo.
Sulle foglie bagnate per terra, nel piccolo bosco,
abbiamo liberato i topi bianchi.
Ancora sono nomade tra la luce e l'ombra.
Se si potesse riparare le ferite con colore e pennello,
io verrei qui (quando non c'è nessuno),
come l'ottavo nano: per tornare a sinistra con l'orologio.