"L'area di Broca", XXVII, 71-72, 2000
SCRITTURA E (E') POTERE(?)
Mariella Bettarini
La vanità
I
Vanitas vanitatum - et omnia vanitas.
vano è
ripeterlo dinanzi al tristo gioco
delle tre carte del quale tu mi parli
una sera al telefono
e il telefono è
(sì - il telefono) - è proprio l'ultima
delle mie vanità - il vano nulla traverso cui
non passa la tua innocenza - la mia (vana) -
il nostro duro dialogo
la mia vecchia - la nuovaeterna tua
se-verità
II
non nella comunione - non
nella comunanza: la vanità (contro la quale spargo
secchi d'acqua - di fuoco)
tutta s'apprende nella volgarità
dunque
non siamo vani - non siamo vanesî
noi che ci dispendiamo in costanza - in distanza
(costanza negli affetti - distanza
dal sottile piacere - dal potere)
III
purezza e vanità - solitaria durezza - interessata
solidarietà: che nesso
o pigro nulla?
il nodo
che parecchi ci lega non è
la vanità:
solo e soltanto
una dolcezza indivisa e fanciulla
IV
pure la vanità
vanamente ribussa a questa porta:
cosa porta?
società di potere - vacuo nulla
contro di lei cosa vale di più?
fraterna società o muta mite solitaria
pura ed impura solitarietà?
V
e infine (e si torna da capo) la dura - la durissima
battaglia - quella più intima - quella
che nessuno di noi vede
su cui nessuno
può giurare fede è questa:
lotta intestina contro la vanità (affannosa
ruina)
chi potrà dirsene liberato?
chi vorrà
di tutto depurarsi - tornare all'uovo
al silenzio -
al mai nato?
se il tempo (malo) ci scarnifica
se
parola purifica - non altri - non il mondo
potere avranno di dare noi al potere
della impotente vanità (quella - almeno - che siede
sul suo scranno -
l'altra: la minima - l'umana
solo Colui che vaglia menti e reni
può misurarne il danno):
fìdati - dunque -
fidàtevi (dico) se d'una minima catena
discorro non indarno:
d'esperienza e di vita - non d'inganno
dico e ragiono
non a morale danno
d'altri o di me
sgombra dunque
il cuore dall'affanno: nessuno
ha gloria - nessuno ha potere se la nuda parola
(e non il suo potere) pone a suo giudice massimo:
e con gli umani (umana) sedere - lacera -
sporca e pura d'un impuro sapere:
ho vissuto - ho amato - ho mescolato carte -
ho conosciuto (del mondo) una parte -
sono stata dentro il guado e in disparte -
sono pulita e mi sono sporcata -
ho disceso e salito l'erte scale
mi sono disseccata -
perseguito ho amicizia - amore - arte
la vanità
me la sono portata per basto e per misura - in sospetto
e paura e adesso adesso
ac-cedo e niente di quello che ho patito
nego - niente
di quel pochissimo godere -
niente di quel niente che sono (e so vedere) -
niente rimpiango e niente (invero)
voglio
son tutta in questo foglio
e chi mi vuole avere
soltanto qui mi può mangiare e bere
(1996)