"L'area di Broca", XXVII, 71-72, 2000
SCRITTURA E (E') POTERE(?)
Aldo Remorini
Si vuole, per canzonare
Passavi e non più riconoscevi
il forte tenore dell'oliva
verde e amara tra i denti
caldi e cangianti e bianchi che potere
loro (gli autori)
presero sopra i fogli di un'età folle
asservita al culto dello strong ricavo.
Passavo e non più guardavo sapevo
il volere che rotondava potere cruento
di un vetro lento a finestre scricchiolanti
vetro o acqua ad anfore note o aria
a pipe mie spente - O inutile fuoco!
Questa è la letteratura di sempre
- mi dicevo o pensavo... - un sarcofago rosso
un volto giallo due piedi che stazionano
al limitare di gelidi feroci chiami, immobili insetti
che lo stomaco rovinano.
I sapori
di attentati o vaghe letture (e tiranniche)
ci vincono come i nostri dolori sopra lettere
cifre e candele mocciose.
Non tutti i colori brillano in questo spazio
ove la luce s'accosta porosa all'aria subdola,
ci sono voli randagi e scarsi - No!
Il gioco si àncora fino a far male
troppo vicino al basso abisso - chiamalo tu
baratro raccogliticcio del quotidiano di ogni
giorno, ove cade il notturno
macaone così sazio così digiuno...
E questo fiore nero del male - Il mio!
serve solo per scrivere spesso, per bene
canzonare!