"L'area di Broca", XXVIII, 73-74, 2001
TERRA
Davide Rosso
Quattro poesie
Aia
Soglia facoltosa che non precipita,
facoltosa preghiera,
sguardo facoltoso,
facoltosa bocca e opaca,
mistero facoltoso,
luce facoltosa,
giorni facoltosi,
di tutto vedo la voragine,
dietro l'incenso sconfitto.
Che la terra si vergogni di noi.
Tenebre
Terra di fuoco
che generi
spasmi e costanza per le stelle
che ti prediligono,
oggi devi accumulare la venia
e rilasciare la luce
affinché anche l'abisso splenda.
L'abisso sei tu, considera.
Sofferta
Schiavi, ciliegie,
inappagata attesa di solitudine,
buia sazietà della lontananza,
o sfavillante fame della lotta.
Noi siamo come
chi scende l'altopiano
e sfiora uno sguardo
di fine stanchezza.
Terra, vergognati di me.
Cambiato
Il fantasma svegliava l'infanzia,
per tutto questo tempo
la dinastia si prodigava
per la parola e per la luce.
Fantasmi, luci, parole
si prodigavano per la terra.
Terra, mi vergogno.