"L'area di Broca", XXIX, 75, 2002
AMICIZIA / COOPERAZIONE
Non come ipocrisia di "buoni sentimenti"...
"Perché l'amicizia è per me un beneficio incomparabile, senza misura,
una sorgente di vita, in senso non metaforico, ma letterale"
Simone Weil (da una lettera a Joë Bousquet)
"Quando parlo di amici, voglio dire amici. Non è vero che chiunque
possa eserti amico. Deve essere qualcuno che ti è vicino come la pelle,
che infonde alla tua vita calore, dramma e significato. È un po' l'altra
faccia dell'amore e tuttavia lo comprende"
Henry Miller (da Il libro degli amici)
"Caro Michele, caro Francuccio, cari ragazzi,
non è vero che non ho debiti verso di voi. L'ho scritto per dar forza
al discorso. Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza
che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto
al suo conto. Un abbraccio. Vostro Lorenzo"
don Lorenzo Milani
Verso questo vero e proprio "regime" che ormai da più un anno ci governa, la parola è una sola: "Vergogna!". Solo da qui, ora, posso dare inizio a questo mini-editoriale su di un tema (AMICIZIA/COOPERAZIONE) che vorrebbe significare, essere l'esatto contrario del qualunquismo, dell'ipocrisia, della corruzione, del bieco "do ut des", della mafia travestita da potere legale ( e del potere "legale" legalmente mafioso) che tutti abbiamo ormai sotto gli occhi. "Amicizia/cooperazione" intende essere un minimo, semplice ma preciso invito a riflettere (e - se possibile - ad operare, a co/operare) nel senso opposto: anti-privatistico, anti-egoistico, anti-mafioso, anti-servile, in una sorta di pertinace, purtroppo per ora insoluta, resistenza etica (ed etica resistenziale) della ragione contro la "follia" del tornaconto, d'una feroce competitività (esatto contrario di cooperazione, comunanza, comunione, comunità...); contro la proterva "logica" della compra-vendita di chiunque e di qualunque cosa, rendendo merce tutto quanto, di fatto mandando fuori legge persino la solidarietà, la tolleranza, la non-violenza, la non-belligeranza a favore di una complice violenza, di un cinismo antisociale, di un egoismo di gruppo, di un menefreghismo che sono l'antipodo di quell' "I CARE" ("mi riguarda, mi sta a cuore"), che dalla piccola aula di Barbiana ha illuminato ed illumina molte menti, molti cuori.
Amicizia/cooperazione non come ipocrisia di "buoni sentimenti", non come retorica fratellanza per meglio asservire i più deboli, ma come frutto di una "eguaglianza" e insieme di una "diversità" che si cercano e si rispettano reciprocamente. Amicizia come valore intimo ed insieme comunitario, personale e sovranazionale. Come persuasione della necessità di non più farsi guerra, non più ingannarsi, non più prevaricare. Ideale (fattibile?) più che realtà fattuale, certo. Ma ideale degno d'essere perseguito sino alle estreme conseguenze, degno di esseri umani non abusivamente portatori di questo nome, abitatori consapevoli di una Terra che non potrà durare indefinitamente a reggere i nostri soprusi, le nostre violenze, ruberie, cecità.
Amicizia/cooperazione, ancóra e ancóra, creatrice e frutto di sapienziale empatia tra individui; valore fruttificante umanità accresciuta ed accresciuta cultura, scienza, arte.
Un'utopia? Può darsi. Ma di "utopie" come questa si può solo vivere, mentre di simili angoscianti, nazionali e mondiali, presenti realtà si può, purtroppo, solamente morire.
Mariella Bettarini