"L'area di Broca", XXIX, 75, 2002
AMICIZIA / COOPERAZIONE
Loretto Mattonai
Tra mici una micizia
Da quale parte può stare l'amico-amica? Alla sinistra cellando, alla destra per trattare di cieli spaesati tra stelle e dei "tu per tu" tra continenti e terre?
Dal canto mio lo (la) gradirei in tutt'altro ruolo; interamente parziale (intimo al proprio sé), in posizione opposta alla mia, ma a questa nel contrappunto eguale. Dalla quiete specularmene intrattabile, furioso nei riguardi della mia tolleranza, generoso in confronto a questo sadismo antico, ciarliero del mio esser muto... Insomma un collocarsi a lato di pensieri, mai in disparte.
Dalla in cui non ho volontà che non si struggano al primo sole, né desideri in grado di sopravvivere in prossimità dell'oggetto; neanche emozioni più tornate a me dopo che le rapì qualche brigantesca gioia, o sequestrò una gendarmeria di dolori in bassa uniforme.
E tuttavia la realtà appiedata sorpassa la fantasia in deltaplano quando non alita pesante alcun vento, non rotola giù dalla collina evento alcuno.
Ecco allora il bene tra gli amici-amiche che non è amore, l'amore che non è bene; a far lievitare il garbuglio di un affetto da dosare. Affinché l'insieme non divenga troppo dolce, stucchevolmente capace d'appiccicarsi ai denti, storpiando discorsi, rendendo le lingue asciutte.
Ecco allora l'amicizia tra amici, un doppio di campane atto ad assordare orecchie in crocchio. Quasi come dire "tra mici una micizia"; nell'arca degli umani fini di ciascuno la falla errante, il varco per l'oceano della finitezza.