"L'area di Broca", XXIX-XXX, 76-77, 2002-2003
CONTRO
Marco Giovenale
Quattro poesie
*
Alza la mano destra, di' questa
è la mano sinistra. Lo specchio ragiona, ti rivolgi a una
nuvola di doppi di crani a forni di senzienti
e rotori o rasoi che confermano attraverso
lentissime lenti con i calibri con i cenni
cenni in prismi di altri è / hai raison
e che un'ombra - del tiglio - alle tue spalle mentre parli
non potrebbe
testimoniare meglio al posto tuo.
Fatto scialo dell'ultima razione, nessuno sente
il discorso. Rovesciano le sedie e cercano di divorare il ventre,
fracassano dietro a scaffali, razziano con la lingua
denti, terra, aperte
le scheggiano le unghie contro intonaco, a
sangue. Vuoterebbero in un boccone il cranio
alle madri non l'avessero già fatto. Dé-jà-vu-ve-çu.
Incollanerebbero da bocca ad ano feti non ne avessero
già fatturato il copyright. ("Modulistica? La? Pacchi, fiumi, mari").
È questo. È il
coetus - pensato pensante - ha distribuito i beni
- riferiti inversi. (Mano di carte).
(da Double click)
* (contro Augusto)
I pontili, i nomi delle cose, o comunque i gradi di inclinazio ne della fodera di mare tra qui e ancora qui. Le curve invece non calcolabili se c'è lo stupido che danza. Il sole basso in fondo al mappamondo slitta sciupìo lungo le rigature piatte del porto niente capanni; solo ieri in qualche immobilità era il primo di gennaio fragilmente, una stella stilizzata sparava 10 petali led - qualcosa appena possibile. Adesso il macellaio è rientrato sciolto; volo controllato, protetto dai soliti. Sta in patria sull'attenti senza sedia igienica.
Le circa duecento ossa le slegherà la tomba forse.
I veri morti restano quelli che speravano.
(da Endoglosse [XXVII])
*
Lotta tra icone,
spiriti piatti
estrema ragione
contro i fatti.
(da Wintertraum, Edizioni di Negativo, Roma-Bologna, 1999)
*
Gli sbirri più vicini
vedono che disegna,
tornano indietro nella
pellicola, uscire escono
nel campo opaco.
La donna che è prossima oltre
finestra, in pratica nuda,
in un verso di Ashbery,
prima della cortina. Di cornice
a verdi alterni e ferri a cigno, dubbi.
Dopo sveglio per un periodo
- minuti - non riesce a vedere le cose
lo ferma la piega, il curvarsi
come pensato, o carta impressionata
(tesi/arsi) contro
ogni oggetto, fatto tempo - interrotto.
Sì - poi diceva - è così
e poteva vedere.
Pianeta materia eco - tutto
è tempo compresso, più denso
e tutto in un punto, e cruna, getto
insieme, luce sovrascritta.
Lo sbocco del fiume è contro
muro, cieco che non ragiona