"L'area di Broca", XXX-XXXI, 78-79, 2003-2004
Cinema / video / TV
Janax
Quando la comunicazione diventa arte
Simone Gianassi (in arte Janax), animatore radiofonico, conduttore televisivo, ideatore della trasmissione "Senza Pudore" (andata in onda su Tele Iride nel 2001) e successivamente di "Janax Videocontamination Project" (andata in onda su TVR TeleItalia nel 2003), nel settembre del 2003 si è proposto come artista visivo al Centro Commerciale I Gigli con una mostra-evento dal titolo: "Janax Communication Project … quando la comunicazione diventa arte". Nell’occasione ha presentato una serie di opere in cui la pittura veniva assemblata ad oggetti e materiali eterogenei aventi come comune denominatore il tema estremamente attuale della comunicazione (visiva, verbale, mediatica): televisori, marchi commerciali, foto di moda, circuiti stampati, involucri di cellulari, oggetti status symbol come la mitica Ferrari e bottiglie icone della civiltà dei consumi; nuove e vecchie tradizioni a confronto: il Chianti Classico e la Coca-Cola.
Hai iniziato come animatore radiofonico, poi sei diventato conduttore televisivo e ideatore di un format molto particolare. Dalla radio alla televisione il passo è breve?
La radio è diversa dalla televisione, soprattutto nel mio caso, ho proposto in TV quello che facevo in radio. In televisione è importante la coreografia, la scenografia, per dare un buon messaggio al telespettatore.
Nelle trasmissioni televisive da te ideate hai proposto una contaminazione tra i vari linguaggi espressivi (musica, poesia, teatro, moda, arte visiva, ecc) in maniera dinamica e divertente. Pensi che cultura e spettacolo siano un binomio possibile?
Sì, è possibile! Anzi, la cultura è un mezzo di comunicazione che, legato allo spettacolo, lo rende innovativo. Lo spettacolo cattura un pubblico non solo di nicchia e lo coinvolge in un mondo artistico completamente nuovo, creando curiosità e interesse e facendo diventare lo spettatore partecipe, protagonista … un vero Reality-show, che va tanto di moda in TV in questo periodo.
A questo proposito vorrei che tu ci parlassi di Janax Communication Project "…quando la comunicazione diventa arte". Come nasce e come si sviluppa?
Janax Communication Project è un contenitore che propone vari linguaggi legati ad ogni forma di arte, li fa comunicare, vengono contaminati e poi proposti sotto forma di spettacolo, unisce tematiche fra loro distanti come la musica classica, il rock, la poesia, ecc. Crea una frattura nella televisione di oggi per quanto riguarda i contenuti, la qualità espressiva.
Potresti parlarci della performance-installazione presentata al centro commerciale e intitolata "Televisivamente"?
La televisione è l’autoritratto di tutti noi; davanti allo schermo c’è sempre più un pubblico passivo che cattura messaggi di qualsiasi genere, ma se rifletti, crei (pensi!), ti puoi trovare dietro lo schermo, nel contenitore, in un luogo di aggregazione, ma anche di massificazione come il centro commerciale (che in occasione della mia mostra veniva proposto sotto forma di opera d’arte in quanto simbolo di comunicazione) e da semplice cliente e visitatore assumere il ruolo di protagonista, di "opera d’arte", dentro lo schermo che fa da cornice.
Pensi che si debba tornare a una TV di qualità?
La TV di qualità esiste! Occorre trovarla. Anche il Grande Fratello può essere di qualità, anzi, è la nuova televisione. La cosa non va quando diventa eccessiva, ripetitiva e non crea più niente ma distrugge. Solo l’audience è importante!
Quale dovrebbe essere, secondo te, il futuro della televisione?
Il futuro della televisione dovrebbe essere senza ombra di dubbio JANAX… (scherzo! non vi preoccupate). Sicuramente più spazio alla creatività, alle nuove idee. Credetemi! L’Italia è piena di talenti e di persone con energia, ma tutti oggi in TV sono artisti.
(Intervista a cura di Patrizia Landi)