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L'Area di Broca
Indice n.68-69
 

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"L'area di Broca", XXV-XXVI, 68-69, 1998-99

SCRITTURA

 

Maria Pia Quintavalla

da"Canzoni estreme"

VI

          Meno stanco meno alieno,
meno padre fu visto infine, o padre
anziano. Che per vie e per
traverse minuziose case      ritrovata
una vita, una stesura piena
di molte nuove (voci)

o come scrisse l'attilio, omologate
non, invendute.
Ora è già giorno si è fatta
conclusione, cosa è scritto qui
al fondo della notte non
è dato (sapere) né possiamo.
Semplice suono, semplicemente -
voci che rincorrono (un futuropassato)
nelle strade genealogie raccolte
in sé strette,

perché polle pozzi
giorni sepolti tra la vita, altrui
canzone, e l'oggi mobile
miraggio appeso esile, saputo
                                e presto
nella piena e verde
e piazza (annuvolato).
In sé già bozzolo affannato
ma rimasto a meprisare intento, libero
(o azzerato) non è dato sapere intorno

così che intanto giovani e cielate
storie infondevano mesi
antichi e astanti e scolpivano
povere le mani, le stagioni.

le file degli amici che composero
si fusero un bel giorno minime
stanze attesero, morirono
(zittirono),
non presero quel suono quell'odore
come la porta di ogni porta,
(o forte intesa) intesero
già altre più sbiadite,
                                e appresero

le altre, voci antiche monche (o amiche
mal finite) ora che
morte le separi, furono mangiatoia
svolta, affare,

allocuzione.
Nera cronaca ancora, eterna mite
vendemmiata, limpida. E vogliosa
essa di lei; le stesse
variegate in più cantarono
tornarono, assetate e storie
di crude gesta, sensazione
di olfatto stanco, tiepido e
caduco.
                     Le donne i cavalieri le armi
gli odori; antiche storie mai
raggiunte

non furono le sole, né
la fonte ma tradirono, accorate
intanto che si stesero, canzoni.

 


 
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